La forte mobilità permise alla popolazione maschile resiana di non abbandonare definitivamente il paese natio, dandole allo stesso tempo la possibilità di entrare in contatto con nuove realtà senza precludersi la possibilità di rientrare in valle durante le festività o in particolari occasioni.
Verso la fine del XIX secolo, si registra la progressiva tendenza a preferire un’emigrazione di tipo temporaneo rispetto all’emigrazione stagionale. Ciò è sicuramente dovuto alla nuova condizione di molti arrotini che disponevano di alloggi conducevano botteghe e formavano società nei luoghi di approdo.